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Gli ultimi uomini blu [2]
Seconda Parte
Gli antichi dominatori del Sahara sono oggi minacciati dall'aggressione della società moderna: i convogli dei camion hanno sostituito le loro lunghe carovane, il vento e la sabbia hanno cancellato le secolari piste commerciali...
di Marco Trovato
"Tuareg" è un termine spregiativo coniato dagli arabi: significa "abbandonati da Dio". I leggendari nomadi del Sahara preferiscono chiamarsi "imohag", gli "uomini liberi". Sono un popolo di stirpe berbera, le cui origini rimangono avvolte nel mistero: potrebbero discendere dagli antichi egizi, provenire dallo Yemen, oppure derivare dai mitici Garamanti, gli abitanti del Sahara citati da Erodoto, la cui straordinaria civiltà è stata raffigurata sulle rocce del deserto, in pitture e incisioni rupestri giunti quasi intatti fino a noi (vedi foto accanto).
Oggi i Tuareg sono stimati in circa 1 milione di persone: 500 mila vivono in Niger, 300 mila in Mali, 50 mila in Libia, 30 mila in Burkina Faso, 20 mila in Ciad, poche migliaia si trovano in Senegal e Ciad. I Tuareg parlano la lingua tamashek e possiedono un alfabeto particolare, il tifinar, costituito da lettere e segni che possono essere scritti da destra a sinistra o viceversa, e in diagonale nei due versi. I loro poemi e racconti vengono però tramandati per tradizione orale da cantori musicisti che si accompagnano con il tamburo e il liuto.
Purtroppo anche questi ultimi cavalieri del deserto, custodi di un antico e prezioso patrimonio culturale, sono minacciati dall'aggressione della società moderna.
I Tuareg vengono considerati dai Governi una minoranza pericolosa, una minaccia, e per questo sono oggetto di persecuzioni e discriminazioni. Le organizzazioni umanitarie hanno più volte denunciato arresti arbitrari, detenzioni illegali, violenze di ogni tipo perpetrate da militari e poliziotti contro i nomadi. Spiega l'antropologo Marco Aime: "I Paesi sahariani sono governati da uomini appartenenti a popolazioni un tempo schiavizzate dai Tuareg, oggi desiderosi di vendicarsi delle sopraffazioni del passato".
Le autorità hanno avviato politiche di sedentarizzazione forzata che hanno prodotto risultati disastrosi: sradicati dal loro habitat e imprigionati nei caotici ritmi delle città, i Tuareg sono stati relegati ai margini della vita sociale.
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