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CIAD 9/3/2006
INCURSIONI ARMATE
il governo ciadiano ha denunciato un’incursione armata delle milizie sudanesi lungo il confine che separa i due paesi: vi sarebbero stati scontri a fuoco e sarebbero stati rubati 2500 capi di bestiame e 700 cammelli. “Questo nuovo attacco – si legge in una nota diffusa ieri dal governo di N’djamena – costituisce una palese violazione dell’accordo raggiunto a Tripoli ed è responsabilità del governo sudanese”. Lo scorso mese, al termine di un minivertice promosso dalla massima autorità libica Muammar Gheddafi, Sudan e Ciad avevano firmato un accordo di pace che sanciva il “divieto di utilizzare il territorio dell’uno per attività ostili contro l’altro e di accogliere ribelli dell’altro paese”. L’attacco segnalato dal governo ciadiano, ma smentito da Khartoum, sarebbe il primo da quando è stato siglato l’accordo. Finora non vi è stata nessuna conferma da parte di fonti indipendenti. Dopo l’attacco di Adre, la tensione tra Ciad e Sudan è andata crescendo, fino ad arrivare alla dichiarazione di uno “stato di belligeranza” fatta dal governo del presidente Idriss Deby. Il capo di Stato ciadiano è costretto da mesi a fare i conti con un dissenso interno (armato ma anche politico) crescente e accusa il Sudan di sostenere le nuove ribellioni. Accuse che Khartoum rispedisce al mittente parlando dell’appoggio dato dal Ciad ai movimenti combattenti impegnati in Darfur, la regione occidentale sudanese al confine col Ciad teatro dal febbraio 2003 di scontri e violenze. [CO]
Fonte Misna
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